Dal corso del Po di Goro, fino alla foce del Reno, il Parco del Delta in territorio ferrarese è una vasta area incorniciata dal verde di boschi secolari, pinete e oasi che si alternano a testimonianze d'arte di somma bellezza, come l'Abbazia di Pomposa e la città di Comacchio con le sue lagune.
Si tratta di un ambiente unico e sempre diverso, creato dall'acqua che lascia ovunque il proprio segno: acqua di fiume, di canale, di valle, di mare, acqua che non c'è più, sollevata e portata via in secoli di lavoro ostinato. Acqua che ha lasciato dietro di sé quello straordinario paesaggio che è la terra di bonifica.
Terra ed acqua disegnano luoghi dall'equilibrio fragile e delicato, tra emerso e sommerso, luoghi a cui ogni stagione regala colori e profumi nuovi e il cielo basso di pianura, segnato dal volo degli uccelli, strega il visitatore e lo rende partecipe di un'esperienza irripetibile.
Da Mesola, con il suo bosco di lecci, dove vive l'ultimo nucleo del cervo padano, alle Valli di Comacchio, habitat ideale per una incredibile quantità di pesci ed uccelli acquatici, l'ambiente di eccezionale importanza per la nidificazione degli uccelli acquatici, oltre che per la ricca fauna ittica, dominata dalla celebre anguilla, il Parco del Delta dischiude al viaggiatore luoghi incantati che il tempo ha conservato intatti.
In questo paesaggio, tra terra e acqua, la natura si mescola all'intervento dell'uomo, l'azione esercitata dal tempo a quella meticolosa degli abitanti, che nella loro secolare attività di bonifica hanno saputo creare un equilibrio armonico tra l'ambiente naturale da preservare e quello destinato a risorsa economica. Ecco perché il Delta del Po è stato definito "un eccezionale paesaggio culturale pianificato che conserva in modo notevole la sua forma originale", nella motivazione che lo inserisce nel Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO.